Le distribuzioni della Banca nazionale: un dato non scontato, nonostante gli utili elevati

Thomas Jordan, presidente della Direzione generale

113ª Assemblea generale ordinaria degli azionisti della Banca nazionale svizzera, Zurigo, 30.04.2021

L'utile della Banca nazionale svizzera (BNS) e la sua distribuzione sono oggetto di continue discussioni nel nostro Paese. I principi alla base della ripartizione dell'utile della BNS sono stati definiti già alla vigilia della sua fondazione, oltre un secolo fa: l'utile della BNS va innanzitutto destinato alla costituzione del capitale proprio e al versamento di un modesto dividendo agli azionisti; l'importo residuo spetta al settore pubblico, per almeno due terzi ai Cantoni.

Se nella media di lungo periodo la Banca nazionale ottiene un utile, è grazie al suo monopolio di emissione del mezzo di pagamento legale, che è anche il motivo per cui l'utile viene distribuito alla Confederazione e ai Cantoni. Tuttavia, nell'attuale contesto caratterizzato da rendimenti molto bassi e da un'elevata pressione al rialzo sul franco, la realizzazione di un utile per la BNS non è un dato scontato. Del resto non è neanche il suo obiettivo. La Costituzione federale e la Legge sulla Banca nazionale le prescrivono, in quanto banca centrale indipendente, di condurre una politica monetaria nell'interesse generale del Paese. Ad avere la preminenza è sempre il mandato di politica monetaria della Banca nazionale. E talvolta, al fine di assolvere quest'ultimo, va messa in conto la possibilità di subire perdite.

Dallo scoppio della crisi finanziaria nel 2008, il totale di bilancio della BNS ha registrato una forte crescita, che ha certamente incrementato il potenziale di reddito in termini assoluti, ma ha anche aumentato il rischio di perdita. Dato che la solidità di bilancio ha la priorità, la BNS costituisce innanzitutto accantonamenti, prima di procedere a eventuali distribuzioni. E dato che a un esercizio in utile può seguirne uno in perdita, essa non distribuisce l'intero importo ripartibile in una volta, bensì mira a una stabilizzazione delle distribuzioni. La cosiddetta riserva per future ripartizioni agisce da cuscinetto, cosicché sono rari gli anni in cui non ha luogo la distribuzione alla Confederazione e ai Cantoni.

All'inizio dell'anno è stata stipulata con il Dipartimento federale delle finanze una nuova convenzione sulla distribuzione dell'utile che tiene conto della sensibile crescita del bilancio della BNS e del forte aumento della sua riserva per future ripartizioni. La distribuzione annuale è legata alla consistenza dell'utile di bilancio: si può procedere alla distribuzione dell'importo massimo, pari a 6 miliardi, se l'utile di bilancio ammonta almeno a 40 miliardi di franchi. Nello stesso tempo, per rafforzare il proprio bilancio, la BNS ha incrementato l'attribuzione annua minima agli accantonamenti.