In che modo la Banca centrale e il sistema bancario creano moneta?

Thomas Jordan, presidente della Direzione generale

Zürcher Volkswirtschaftliche Gesellschaft, Zurigo, 16.01.2018

La crisi finanziaria e la massiccia espansione della liquidità indotta dalle banche centrali hanno accresciuto l'interesse del pubblico nei confronti delle tematiche monetarie. Ciò vale segnatamente anche per la questione relativa al modo in cui l'interazione fra banca centrale, banche e pubblico influenza gli aggregati monetari e creditizi.

Tradizionalmente si distinguono due forme di moneta: la base monetaria, ossia la moneta creata dalle banche centrali, e la moneta bancaria, ossia la moneta scritturale creata dalle banche commerciali in interazione con il pubblico e la banca centrale. La moneta della banca centrale è un mezzo di pagamento legale, mentre la moneta bancaria incorpora un diritto a esigere moneta della banca centrale. La moneta bancaria è generata dall'attività creditizia delle banche commerciali. La banca che concede un prestito al cliente gli accredita il controvalore sotto forma di deposito a vista. E sebbene di regola quest'ultimo scompaia dai libri contabili della banca in seguito agli ordini di pagamento impartiti dal cliente, esso rimane nel sistema bancario.

La creazione di moneta scritturale da parte delle banche commerciali è limitata dalla valutazione rischio-rendimento delle banche stesse e dalla politica monetaria della banca centrale. Nel prendere le proprie decisioni, le banche considerano i tassi di interesse presenti e attesi, la probabilità di prelievi dai depositi e di perdite per insolvenze, nonché le prescrizioni in materia di liquidità e fondi propri. Le banche centrali manovrano i tassi di interesse attraverso la politica monetaria, influenzando così la domanda di moneta e di credito da parte del pubblico e limitando la creazione di mezzi monetari.

Attualmente circolano diverse proposte che, in alternativa al sistema esistente, prevedono un più ampio accesso alla moneta della banca centrale. In Svizzera è stata depositata l'iniziativa popolare "Moneta intera", che sarà presumibilmente sottoposta a votazione quest'anno. Tale iniziativa si prefigge la sostituzione della moneta scritturale delle banche commerciali con la moneta della banca centrale. Le banche non potrebbero più creare moneta scritturale attraverso la concessione di crediti. L'iniziativa avrebbe ripercussioni sulla struttura e sulla stabilità del sistema finanziario, nonché sulla politica monetaria della Banca nazionale svizzera (BNS). Inoltre, getterebbe l'intera economia in uno stato di grande incertezza. La Svizzera adotterebbe un sistema finanziario mai sperimentato prima d'oggi e fondamentalmente diverso da quello di tutti gli altri paesi. Pertanto, il Consiglio federale e la BNS respingono fermamente l'iniziativa.

Quale alternativa alla "Moneta intera", in sedi accademiche è stata proposta alla discussione l'idea di non limitare soltanto alle banche commerciali l'accesso ad averi a vista presso la BNS, bensì di estenderlo a tutta la popolazione. Diversamente da quanto propugnato dall'iniziativa popolare, alle banche non sarebbe vietata la creazione di moneta scritturale. Gli effetti della proposta sulla struttura del sistema finanziario potrebbero tuttavia essere simili a quelli della "Moneta intera". La banca centrale svolgerebbe un ruolo maggiore nell'intermediazione finanziaria. Verrebbe così messa in questione la tradizionale e comprovata divisione dei ruoli tra banca centrale e banche commerciali. Per tale motivo la BNS giudica sfavorevolmente detta proposta.