Ecco perché un sistema basato sulla "moneta intera" sarebbe dannoso per la Svizzera

Thomas Jordan, presidente della Direzione generale

Schweizerisches Institut für Banken und Finanzen dell'Università di San Gallo (s/bf-HSG), Zurigo, 03.05.2018

L'iniziativa Moneta intera lanciata sullo sfondo delle esperienze legate alla più recente crisi finanziaria sarà sottoposta a votazione il 10 giugno 2018. Le attese che suscita sono irrealistiche: la sua accettazione da parte del popolo e dei Cantoni avrebbe gravi conseguenze per la Svizzera e ostacolerebbe inoltre il lavoro della Banca nazionale svizzera (BNS). Per tale motivo quest'ultima respinge fermamente l'iniziativa, analogamente al Consiglio federale e al Parlamento. Mediante la modifica della Costituzione i promotori mirano a garantire una moneta più sicura e una riduzione degli oneri per i contribuenti. A tal fine la creazione monetaria dovrebbe essere separata dall'erogazione creditizia, in quanto è nella creazione di moneta da parte delle banche commerciali che i promotori vedono la causa principale delle crisi finanziarie.

Dall'adozione della "moneta intera" essi si attendono una maggiore stabilità finanziaria. Per limitare i rischi di un'eventuale crisi per l'intera economia vi sono tuttavia altri approcci molto più efficaci del regime di "moneta intera". Fra questi figurano il forte innalzamento dei requisiti patrimoniali e di liquidità imposti alle banche negli ultimi anni e gli strumenti macroprudenziali, come il cuscinetto anticiclico di capitale. Anche l'aspettativa dell'iniziativa di una riduzione degli oneri dei cittadini mediante versamenti "non gravati da debito" da parte della Banca nazionale alla Confederazione, ai Cantoni o alla popolazione, non può essere realizzata. L'adozione della "moneta intera" non farà della BNS una gallina dalle uova d'oro. Il benessere della Svizzera è determinato dai risultati dell'attività economica del nostro Paese e non dal modo in cui viene creata moneta.

Non soltanto le attese dell'iniziativa Moneta intera sono eccessive ma la sua adozione avrebbe anche gravi conseguenze per la Svizzera. Essa intralcerebbe il nostro sistema di credito e nuocerebbe sia ai mutuatari che ai risparmiatori. Comporterebbe una riduzione dei consumi, degli investimenti e infine del benessere nel nostro Paese. L'iniziativa ostacolerebbe anche l'attuazione della politica monetaria della BNS. Ad esempio vi è da chiedersi se la Banca nazionale in un sistema a "moneta intera" avrebbe potuto reagire in modo così risoluto alla più recente crisi finanziaria. L'iniziativa persegue obiettivi rischiosi anche in quanto investe lo Stato e la BNS nell'ambito dell'erogazione creditizia di una responsabilità sconsiderata sul piano della governance economica e confonde la politica monetaria con quella fiscale. Con la distribuzione di moneta "non gravata da debito" prevista dall'iniziativa la Banca nazionale sarebbe inoltre politicizzata e avrebbe maggiori difficoltà nel garantire la stabilità dei prezzi.

L'accettazione dell'iniziativa sarebbe un cataclisma per il nostro ordinamento economico e monetario che si è costantemente evoluto nel corso del tempo e che ha dato buona prova di sé. L'adozione della "moneta intera" sarebbe un esperimento inutile e pericoloso, e causerebbe ingenti danni al nostro Paese.